Accetazione
Il tempo aveva perso il senso
non mi interessava.
Ho cercato la solitudine,
e occupare le ore in due lavori.
Ricostruire quello che mi era rimasto in
riguardare i miei pensieri, le mie cicatrici.
A leccarmi quello che mi era rimasto.
Accettare aiuto. Accettare farmaci per bilanciare il laberinto di cui ero uscita.
A stare profondamente con me stessa, stanca, stanca.
Non mi interessava più capire niente, ho accettato e basta.
Avevo perso luce, radiosità, lo spirito.
Ma accettavo la praticità, la vita, le persone che incontravo,
le situazioni, lo sforzo fisico.
Ero un animale fuori habitat, fuori ogni lotta, solo sopravvivenza.
Ancora c'erano rimanenze, dei loop che incontravo, delle realtà altre costruite nel buio.
Ma credevo nella mia forza di passarli in mezzo senza essere toccata, ignorare. Osservarli e vedere quello che mi apparteneva e non.
Tanti anni di essere l'equilibrio delle situazioni, adesso ero andata via sbilanciata e tornavo lasciando tutto dal mio lato.
Avevo perso ogni desiderio, ogni sogno. Ma mi muovevo con tanta inerzia da non rendermi conto. Eppur si muove...
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