Visitare l'oscurità

Sono caduta nel profondo, 

la vita mi ha portato a

vedere immagini,

ascoltare suoni e

sentire odori,

non appartenenti alla mia realtà.


Uno spiraglio di pensieri 

che si incastravano uno dietro 

l'altro e mi contorcevano lo stomaco,

il cervello, il petto.


Un incubo che non si spegneva con il riposo,

questo non c'era. 

La mia vita esposta con la mia nudità,

la mia faccia riflessa nello specchio era un teschio,

le parole non potevano essere lette ne ascoltate,

tutto aveva un senso oscuro, un senso labirintico.

Avevo perso i contorni e le sensazioni si amplificavano nel 

terrore.

Cosa mi voleva dire la vita? le persone che stavano con me? quello veniva da una vita passata?

che mi curavano? quella parola? quel rumore? il cane parlava con me? 

cosa significava? quel libro? quella pubblicità? era un vampiro quello?

mi parla tra le righe? cosa significa? cosa mi vuole dire? 

Era troppo tardi per smettere di parlare. Non riuscivo a ricordare la mia lingua, che lingua parlavo?

spagnolo? 

Era troppo tardi per fermarmi, e continuavo a giudicare, a incarnare il 

giudizio su me stessa, su gli altri.

Concatenante.  

Straziante.

Tempesta.

Morire, pensavo di morire in vita, spenta. 

Cercavo le cause, i motivi, non capivo. Volevo spiegare, e non ci riuscivo.

Stavo visitando veramente l'Oscurità con molta immaginazione, con intelligenza.

Frammenti di realtà. 



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